Sin título – Barbara Paci
Autor: Barbara Paci
Título del texto: – sin título
Publicación: De 3 en 3 Javier Marín (Milán)
Proyecto/ obra: de 3 en 3
Año de publicación: 2008
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E’ successo tutto molto in fretta ed al di là di ogni più rosea aspettativa: Javier Marin avrà la sua consacrazione d’artista a Milano, centro nevralgico dell’arte contemporanea internazionale, con una mostra incredibile che contaminerà l’intera città.
Abbiamo creduto in lui ciecamente, sia come uomo che come scultore, dirigendo ogni nostro singolo sforzo professionale degli ultimi anni verso quest’unico obbiettivo.
Ma un grande risultato è sempre dato dalla somma di mille tenaci, silenziosi, impegnativi sacrifici compiuti da tante persone meravigliose che inseguono prima di tutto un sogno.
Dunque, ecco ciò che io ritengo a tutt’oggi valido e inerente al caso, già racchiuso in un mio breve scritto dedicato a Javier nel 2007.
A proposito di sogni
Sempre meno Mistero esiste intorno a noi.
L’arte contemporanea oggi trafigge, deruba, spoglia la realtà dei suoi incanti e delle sue meraviglie nascoste, non necessariamente positive ma di certo vitali.
I bestiari medievali erano codici colmi di animali mostruosi ma incatenavano gli animi grazie alla loro forza di essere insondabile segreto e probabile realtà insieme.
Di contro, esistono ancora degli artisti che ci parlano per iperboli esatte. Cioè uomini capaci di non sciogliere enigmi, di allacciare all’interno del proprio linguaggio artistico elementi di suprema eleganza e coraggio virile, violenza e dolcezza, lentezza e rapidità. L’ancestrale e l’inevitabile.
Un poeta non parla la lingua ma la medita:
così la potenza del leone sta nelle sue zampe
Marianne Moore
Dove, dunque, cercare l’artista?
In un meraviglioso racconto, in un irrequieto viluppo di poteri e virtù, nella volontà di appagamento di un desiderio simile ad una storia in continua tensione. Ho ricevuto un dono quasi dieci anni fa. Ho visto le sculture di Javier per la prima volta quando entrambi eravamo poco più che ragazzi. Dentro grandi casse di legno che nascondevano irrequietezza e sapienza. Ma ancora nessuno lo sapeva. Ed i contenitori sono stati aperti in piena strada, di notte, svelando ai miei occhi desideri e misteri. E ho visto conoscenza e cultura, meditazione verso il passato ed innamoramento verso il futuro, fame di gioia e straziante energia. Ho visto uno scultore. Chi modella con le proprie mani una storia. La muove tra le dita e la mescola alla terracotta, alla cera per farne bronzo, alle resine e pigmenti.
L’anima con i suoi desideri è ferita e smossa e turbata da essi come l’acqua dai venti,
e nello stesso modo essi l’agitano,
senza lasciare che si plachi in un luogo o in una cosa.
Juan De La Cruz
Siamo rimasti amici in tutti questi anni. Le sua opera è cresciuta, si è fatta adulta e noi con lei. Oggi la presento con infinito orgoglio ai miei amici, ai collezionisti d’arte antica e moderna, a tutti coloro che sanno guardare oltre la fitta nebbia che ci circonda.